U.I.S.P. – Unione Italiana Sport Per tutti

L’Uisp nasce nel 1948 come Unione Italiana Sport Popolare. La mission è evidente: popolarizzare lo sport, renderlo accessibile a tutti indipendentemente dalla condizione economica e sociale. Nelle Olimpiadi della “rinascita” dopo la guerra, quelle del 1948 a Londra, l’Italia vince l’oro e l’argento nel lancio del disco, con Consolini e Tosi. Forse a loro, espressione dell’Italia proletaria e sportiva, è dedicata la scelta del discobolo come simbolo. In quegli anni, e in quelli immediatamente successivi, delegazioni Uisp partecipano – insieme alle delegazioni di altre associazioni laiche e della sinistra – ai Festival Internazionali della Gioventù.

Intanto la Uisp comincia ad affermarsi come l’associazione autonoma dello sport popolare italiano e stabilisce rapporti soprattutto con la gemella FSGT in Francia, dando linfa vitale al rafforzamento della rete internazionale dello Csit. Negli anni ’50 l’Uisp concentra la sua azione soprattutto verso il problema degli impianti sportivi, con particolare riferimento al patrimonio dei beni dell’ex Gil (Gioventù Italiana del Littorio) che venivano affidati a privati anziché a finalità sociali e pubbliche.

Nel 1976 l’Uisp è riconosciuta dal Coni come Ente di promozione sportiva. Da questo momento, per circa un decennio, durerà la fusione con l’Arci. A partire dalla metà degli anni ‘80 l’Uisp – con maggior forza rispetto al passato – rivendica autonomia e soggettività per la propria missione associativa e per il ruolo sociale che esercita, sia all’interno del mondo sportivo, sia al di fuori. Prende il via la stagione delle grandi manifestazioni nazionali, a cominciare da Vivicittà (1984). Nel 1990 l’Uisp dà vita ad una rivoluzione lessicale, che riguarda se stessa: nel Congresso nazionale di Perugia si decide di cambiare il nome, senza variare l’acronimo. L’Uisp rimane Uisp: da “Unione Italiana Sport Popolare” diventa “Unione Italiana Sport Per tutti”. Più aderente ad un movimento internazionale (sport for all), più coerente con una mission che incrocia benessere e impegno sociale: diritti, ambiente, solidarietà.

Nel 2002 l’Uisp è riconosciuta Associazione di promozione sociale sulla base della legge 383/2000.
Per noi l’arco è un mezzo per proporre un mondo di idee, non un fine da perseguire nella sua tecnicità.
E’  nostra intenzione andare verso quella direzione, diversa e quindi complementare, che l’attuale mercato dell’arco non offre.
ArcoUISP, dalla sua nascita, propone tre diverse specialità: il Tiro Storico, il Tiro Dinamico e il Tiro Outdoor.  Tre diverse vocazioni con alla base i medesimi concetti. Di una cosa però siamo sicuri: l’unicità di ArcoUISP. I punti in comune tra tutte le nostre specialità sono evidenti: indiscutibilmente il concetto di “basso tenore agonistico” in linea con il concetto di Sportpertutti, con più di un occhio di riguardo verso tematiche sociali e culturali, condite da momenti ludici per grandi e piccini.
*Articolo tratto dal sito ufficiale UISP

Il tiro con l’arco outdoor (specialità arcoUISP)

Il tiro outdoor è un tiro non competitivo e quindi non prevede gare e campionati  bensì  dei raduni nei quali il benessere, l’armonia con l’ambiente e la parte ludica  siano i tratti principali.  Si svolge sia su percorsi fissi che temporanei e  i bersagli, spesso anche trasportabili, vengono costruiti quando possibile con materiale  naturale o riciclato.

Il Tiro con l’Arco Storico (Specialità ArcoUISP)
 
Il nostro obiettivo è ambizioso ma non irraggiungibile. Chiaramente non è pensabile coinvolgere tutti gli appassionati e proprio per questo stiamo preparando dei percorsi diversificati; il primo, chiamiamolo di “avvicinamento”, è rappresentato da quello che attualmente sono le singole manifestazioni ludico-storiche, organizzate o meno in tornei (vedi Sagitta Toscana), dove lo scopo è quello di vivere una giornata divertente, rispettando determinate regole (vedi regolamento base ArcoUISP – Tiro Storico) ma lo scopo principale è quello di far conoscere un “tirare frecce” in un contesto diverso, in un’ambientazione diversa, un’attività che si svolge tra mura di castelli e paesi fortificati, insomma, un modo per far accendere la “scintilla”… la voglia di farsi la fatidica domanda… ma era veramente così?! 
il secondo percorso: le nostre proposte formative in tema, che vanno dalla costruzione degli archi storici, alle frecce, alle punte in ferro… ma questa è un’altra storia. Stiamo preparando legato a questo secondo percorso, manifestazioni dove il rispetto della tradizione e cultura sarà tassativo, dove il “Tirare Storicamente” sarà la cosa fondamentale, percorso per chi ha voglia di approfondire, di fare un salto di qualità, manifestazioni di ricostruzione storica.
 
Tipologia di Tiro ed attrezzatura

Nelle manifestazione ludico-storiche il tiro adottato è lo stesso delle altre due Specialità, l’Outdoor e il Dinamico, cioè indice sopra il punto d’incocco e medio ed anulare al disotto dello stesso, salvo per chi desidera utilizzare archi di tradizione orientale
Nelle manifestazioni di Ricostruzione Storica, vista la particolarità e il rispetto fedele di quello che era un tempo, sarà adottato il modo di tirare “Antico”. Tipo di tiro diverso da quello di oggi, che interessa distretti muscolari diversi, per poter essere tesi archi di libraggi importanti.
Gli archi usati andranno dai classici long-bow sia con fibra che senza, archi di legno o altri materiali naturali (rattan ,bambù), ricurvi, per le manifestazioni ludico-storiche, mentre per le altre sarà tassativo l’utilizzo di archi in materiali naturali e di forma inerente al periodo storico di riferimento. Frecce ammesse solo in legno con piumaggi naturali.
 
Tiro Dinamico

La disciplina del tiro dinamico nella sua esplicazione ludico – aggregativa – agonistica è costituita da manifestazioni/raduni in cui i percorsi di gara si snodano nell’ambiente naturale. Questi percorsi prevedono aree in sicurezza in cui il pubblico può assistere. Tecnicamente i percorsi sono costituiti da piazzole statiche e dinamiche. In funzione della tipologia di gara, i bersagli favoriranno la precisione, la mobilità, la velocità di esecuzione e la potenza. Lo scopo è quello di parificare le diverse specializzazioni, quando possibile, tra quelle tecnologiche e quelle tradizionali. Tra queste, quelle moderne e tecnologiche risulteranno avvantaggiate nei bersagli fissi posti a distanza (o molto piccoli) e nelle prove in cui la forza d’impatto della freccia sia fattore condizionante, viceversa per le specializzazioni tradizionali, in cui la mobilità e la velocità risultano elementi premianti.

Attrezzature consentite

Il tiro dinamico non prevede fondamentalmente alcuna preclusione sull’attrezzatura. La linea comune allo svolgimento delle diverse tipologie di manifestazione è l’alternanza di bersagli che richiedano “abilità”, “velocità”, “precisione” o “potenza”. Viene da sé che nelle prime due specializzazioni gli stili tradizionali, con le attrezzature specifiche, siano privilegiati rispetto alle attrezzature tecnologiche (arco compoud e stili mirati), e viceversa.

Bersagli

I percorsi nelle manifestazioni sono combinazioni di piazzole fisse, a tempo, mobili e con caratteristiche dedicate alla potenza. Le fisse devono conservare la differenziazione di punteggio in due ambiti e non è obbligatorio caratterizzarle in materiali e dimensioni generali, purché rispettino i canoni della sicurezza, in quanto a resistenza all’impatto e alla salvaguardia dell’integrità delle frecce. I bersagli mobili possono essere su carrucole, su rotaia, a gravità, a propulsione elastica o pneumatica. I punteggi possono non differenziarsi in due aree distinte, in funzione della loro grandezza. I bersagli a tempo non sono vincolati generalmente alla presenza di un operatore con il cronometro, ma possono essere realizzati in funzione di un loro tempo utile di “esposizione “ al tiro. I bersagli per la potenza sono di due tipi: a ribaltamento (una sagoma che, se colpita nell’area indicata si ribalta a terra in funzione dell’energia posseduta dalla freccia) o a rotazione, proporzionale all’energia di impatto. Viene da sé che nelle categorie per arcieri giovani, le prerogative tecniche dei bersagli sul tiro di potenza siano proporzionate . 

Archery Combat

Gioco emozionante,dinamico e divertente, un gioco serio e con regole ben precise.
È uno scontro diretto fra due o quattro giocatori, i quali devono recuperare la freccia, incoccare,tirare all’avversario e nello stesso tempo schivarne o pararne i colpi.
È necessaria abilità e velocità nell’incocco,nel recupero delle frecce,precisione del tiro poichè il bersaglio, cioè il giocatore avversario è in continuo movimento.
Sono ammesse tutte le tecniche di mira, purché efficaci ma…sono vietati i colpi al volto. L’Archery Combat è una delle Attività di ArcoUISP-Tiro Dinamico.

Regole in breve: uno contro uno o due squadre da due si scontrano su un campo delle dimensioni e dalla struttura del tutto uguale a quelli per la pallavolo. I partecipanti muniti di arco e maschere protettive dovranno colpire l’avversario con apposite frecce regolamentari andando così ad incrementare il punteggio della propria squadra.